lunedì 9 maggio 2016

Rice rice baby

Dopo giorni di riso mangiato col pollo in tanti modi diversi (cinese, teriaky, all'indonesiana, alla messicana...) stasera l'ho mangiato a modo mio, risotto alla zucca.
Semplice, senza pretese, quasi innocente ma catartico (diobono!)... Con questo risotto mi sono ripulita di tutte le tossine del mio corpo (tutte tutte proprio), mi sono ripulita i pori del viso e del décolleté, mi sono ripulita il karma e gli occhiali...
Cucinare in una cucina del sud est asiatico senza aria condizionata é un'esperienza rivelatrice.
Ho capito perché mangiano tutti fuori SEMPRE, ho capito che sono una viziata del cazzo abituata a mangiare 'cose fresche' quando fa caldo e le minestrine quando fuori piove, ho capito che la vita é ingiusta per quelle "helpers" (aiutanti) delle Filippine che dormono in una stanza senza finestre e senza neanche un ventilatore vicino alla lavatrice nella parte esterna della casa, per non dare fastidio alla famiglia che servono per pochi dollari al mese.
Ho capito che il mondo é grande, e noi siamo piccoli, attaccati alle nostre abitudini, ai nostri agi da gente privilegiata che non si rende conto del culo che ha a viaggiare e conoscere una cultura opposta alla propria.
Ho capito che mi piacciono i dumplings e che i noodles nel brodo hanno un loro perché. Ho capito che tutto sommato mettersi l'anti-zanzara tutti i giorni non é la fine del mondo e che vivere in città mi piace abbestia.
Ma soprattutto ho capito che mi manca il bimby.

1 commento:

  1. Il bimby. La gente se lo mette nel bagaglio a mano di solito. Anche qua nessuno a quanto pare ne può fare a meno. Fattelo portare alla prima occasione e continua a raccontarci dell'Asia. Li conosci i miei sentimenti per l'Asia!

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